Una domanda che non ci facciamo quasi mai e a cui non pensiamo quasi mai è: da quanto tempo è che esiste il trasloco casa e quali sono i suoi miti?
Il trasloco in realtà è un’attività millenaria da quando gli esseri umani hanno cominciato a organizzarsi in nuclei famigliari. Una storia fatta ormai di anni, secoli, quando non esistevano ancora particolari tecniche e strumenti avanzati che conosciamo tutt’ora. La particolarità del nostro paese è molto legata alle credenze, usi popolari e costumi, da nord a sud, ed anche il trasloco, fin dall’inizio dei primi tempi, ha assunto nomi e appartenenze del tutto singolari, fatte di tradizioni e miti.
Miti, superstizioni, aneddoti divertenti: il mondo del trasloco è fatto anche di questo. Una storia antica che, anche nella contemporaneità, riporta vecchi modi di dire e che rendono tutto più magico.
Andiamo a scoprire quali sono tutti i 3 miti e tradizioni che appartengono al trasloco casa nel nostro Bel paese.
1) Napoli: il trasloco del 4 maggio
Nella bellissima città di Napoli, esiste questa tradizione che il trasloco si fa il 4 maggio. In questa data viene riprodotta una scena in cui una tipica figura del popolano trascina un casso pieno di mobili e oggetti
All’origine di questa tradizione veniva riscosso l’affitto da pagare (chiamato “pesone”), ogni 4 del mese di settembre e di maggio. In genere, chi non aveva modo di pagare era costretto ad andarsene dalla propria casa, cercando un affitto più equo, tutto ciò accadeva durante la bella stazione, in modo che il bel tempo e la calda estate Napoletana, rendeva possibile ogni spostamento.
Questa importante tradizione divenne ufficiale dal 1611. Infatti ogni 4 agosto, i festeggiamenti per San Filippo e San Giacomo a cui sono molto devoti, non si confacevano al vivai di carri dei traslochi.
2) L’estate di San Martino
L’11 novembre è il giorno che viene dedicato a San Martino. Probabilmente se siete del nord Italia, soprattutto della Lombardia, Emilia e Veneto, avrete sicuramente sentito “fare San Martino”, un detto molto in voga.
Ma da dove nasce questo particolare epiteto sul trasloco?
Dalla fine dell’anno contadino, in cui si fa “di ogni mosto un vino”, ma che coincideva – per lo più – con la fine del lavoro presso il fattore: i contadini, quindi, rischiavano di perdere non solo l’occupazione, ma anche la loro casa. Il trasloco, fatto con carri su cui trasportare legname, animali, polli e mucche – vino, materassi e, in cima al cumulo, gli anziani della famiglia, era spesso imminente in questo periodo alle porte dell’inverno.
3) Tradizioni tutte italiane una volta effettuato il trasloco casa
Sicuramente molte di queste tradizioni le avrete già sentite o addirittura anche già fatte. Una delle dicerie che vengono dette, è che una volta che il trasloco è stato concluso, e che quindi siete finalmente arrivati nella nuova casa, non vi dovreste dedicare alla pulizia, in particolare spazzare o lavare per terra, prima dell’alba e dopo il tramonto, perché potrebbe portare sfortuna e una cattiva sorte sul fronte delle spese.
Per scongiurare ogni tipo di sfortuna in una nuova casa, tradizionalmente si appende un ferro di cavallo alla porta, con i vertici rivolti verso l’alto.
E’ un ottimo segnale se invece vi cade un pettine nella vostra nuova casa: vuol dire che qualcuno vi sta pensando, augurandovi ogni bene.
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